Come femminista non ho paese: contro la riapertura del processo a Pinar!

Il 13 dicembre Pinar Selek, femminista antimilitarista turca, si è trovata ad affrontare di nuovo la minaccia di un ergastolo in un processo per cui è stata già assolta tre volte! Sono 14 anni che lo Stato turco la perseguita e giovedì c’è stata l’udienza per la riapertura del processo contro di lei da parte della 12° sezione del Tribunale penale speciale di Istanbul.
Ricordiamo che Pinar è diventata un bersaglio a causa della sua ricerca sociologica condotta nel 1996, relativa alle condizioni del conflitto armato tra la Turchia e il Kurdistan e alle possibilità di riconciliazione. Condotta in detenzione preventiva, la ricerca le è stata sequestrata ed è stata pesantemente torturata per farle dire i nomi delle persone curde che aveva intervistato. Pinar si è rifiutata di dare alle autorità i nomi delle sue fonti ed è stata arrestata. Mentre era già in carcere, il suo nome è stato collegato ad una esplosione avvenuta nel Bazar delle spezie di Istanbul e lei è accusata di aver preso parte a questa presunta cospirazione contro il governo.
Finalmente dopo due anni e mezzo Pinar viene rilasciata ma solo dopo un lungo percorso giudiziario viene assolta dalla 12° sezione del Tribunale penale speciale.Il processo persecutorio di Pinar che in tutti questi anni ha sempre continuato il suo percorso di femminista e antimilitarista è però continuato e di recente è stato riaperto con la richiesta di una condanna a 36 anni di reclusione! Così il 22 Novembre 2012 sempre la 12° sezione del Tribunale penale speciale di Istanbul prende la decisione scandalosa di annullare l’assoluzione che essa stessa aveva pronunciato il 9 febbraio 2011 rinviando a processo Pinar!
Nell’udienza di giovedì scorso il collegio di avvocati internazionali che difende Pinar ha chiesto la ricusazione di questa sentenza scandalosa, e nonostante la determinazione della 12° sezione a voler concludere il processo in giornata hanno ottenuto un rinvio per impugnare il rigetto della domanda.

Ma questo è solo l’ultimo atto di un processo kafkiano nel quale non si contano le volte che è stato rinviato o quante siano state in tutti questi anni le false testimonianze, le voci, le prove create ad arte, gli articoli diffamatori dei media, i mille resoconti delle udienze, le intimidazioni, le assoluzioni e gli appelli alla Corte di Cassazione. Questa situazione che sembra la parodia di un processo, apparentemente caotica e insensata è la persecuzione sistematica verso Pinar perché non accetta di rimanere in silenzio e in casa, bensì continua a lottare contro l’oppressione e la violenza dello stato Turco e a dare la sua solidarietà a tutte le lotte per la libertà.

La prossima udienza sarà il 24 gennaio alle ore 10.

Il loro accanimento non ha limiti.                                                                                             Neanche la nostra solidarietà.Pinar libera.
Nella sua lotta per la libertà, Pinar Selek non è sola!

Pinar è libera e libera deve restare!
Comitato di solidarietà Pinar Selek libera.
solidarietapinarselek.italia[at]gmail.com

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