Non si contano più gli appelli, gli articoli e le denunce internazionali contro lo Stato turco per la persecuzione di Pinar Selek.
Femminista, antimilitarista, pacifista, da 14 anni Pinar è diventata bersaglio della repressione turca a causa di una ricerca sociologica condotta nel 1996 sulle condizioni del conflitto armato tra la Turchia e il Kurdistan e le possibilità di soluzione.
Il 13 dicembre 2012 c’è stato l’ultimo atto di questo processo kafkiano che ha visto l’ennesimo rinvio al 24 gennaio 2013, alle ore 10 presso la 12° Sezione della Corte Penale di Istanbul, con la richiesta illegittima di una nuova condanna a 36 anni di carcere per Pinar, nonostante le precedenti assoluzioni.
Pinar non ha accettato in tutti questi anni di rimanere in silenzio e in casa, e per questo viene perseguitata! Noi con lei continuiamo ad urlare che la sua lotta contro l’oppressione e la violenza dello Stato turco è la lotta di tutte noi contro l’oppressione patriarcale-istituzionale, che la sua passione per la libertà di tutte e tutti è anche la nostra, e che la solidarietà è la nostra forza e sicurezza.
L’udienza del 24 gennaio 2013 sarà l’ultima, e noi possiamo impedire questa condanna!
Facciamo in modo di essere numerose a Istanbul il 24 gennaio 2013!
La presenza di una delegazione internazionale è di vitale importanza perché i riflettori siano ben accesi sullo scandaloso processo e la forza della solidarietà internazionale pesi sulle spalle della Corte penale.
La delegazione dovrà essere numerosissima !!
Se volete unirvi a noi, sottoscrivere per le spese di viaggio e/o esprimere la vostra solidarietà con comunicati o lettere scrivete a
solidarietapinarselek.italia@gmail.com oppure a solidarietapinarselek@autistici.org
Il loro accanimento non ha limiti. Neanche la nostra solidarietà.
Nella sua lotta per la libertà, Pinar Selek non è sola!
Comitato di solidarietà “Pinar Selek libera!”