Un tema imposto..

Il Ministro turco dell’Educazione Nazionale, in un documento inviato il 14 aprile 2003 alle scuole elementari e medie della Turchia, domandava l’organizzazione da parte dei direttori, di conferenze e di racconti di testimonianze che dimostrassero che la Turchia non ha mai sterminato le sue minoranze. Domandava in particolare agli alunni di redigere dei temi sull’argomento della « lotta contro le accuse di genocidio ». In questi temi, il ministro vieta formalmente l’utilizzo di alcune formule, come « è possibile che i Turchi abbiamo ucciso degli Armeni » e domanda che siano sotituite da altre che presentino i fatti come una necessità davanti ai « massacri compiuti dagli Armeni ».
Davanti a questa iniziativa del ministro, Pinar Selek ha scelto l’umorismo noir. Si è messa al posto di una alunna delle elementari per scrivere il tema seguente.
Un Tema Imposto
di Pinar Selek, sociologa femminista antimilitarista turca
Tema: Il massacro degli Armeni non c’è stato !
Nome: poco importa
Età: molto piccola
Soggetto: Dimostrare che il massacro degli Armeni non c’è stato
Scuola: non importa quale scuola affiliata all’Educazione nazionale Turca

Data: giugno 2003 Obiettivo: Essere il primo, essere apprezzato, ricevere una ricompensa.

Portati via dal vento, ingoiati dall’acqua
Per iniziare, non c’è stato un massacro degli Armeni in questo paese. Io non l’ho mai visto. Non ho mai avuto amici armeni. Del resto non l’avrei voluto. Pare che siano molto tirchi. E’ stato il nostro professore di classe che ce l’ha detto. E’ un signore colto che sa molte cose. Quale sarebbe l’utilità di avere un compagno che non mi presterebbe la sua matita o la sua gomma ? Chi erano gli Armeni, come vivevano, nessuno lo sa. O forse, come raccontavano i nostri anziani, erano una sorta di Gulyabani1 o delle creature dello stesso genere.
Io, quando sento la parola armeno, mi fa paura. Per fortuna che non esistono.
Se esistevano, avrebbero potuto divorarci tutti. E’ il nostro professore di storia che l’ha raccontato. Gli Armeni sarebbero dei terroristi. Avrebbero voluto nuocere all’unità di questo paese. Ed ora vogliono opporre i Turchi tra loro pretendendo che ci sia stato un massacro degli Armeni.
Il nostro professore di storia ci ha spiegato che la parola Ermeni2 aveva la stessa radice della parola terörist3. Le due contengono la parola « er »4. Quindi, er è una nozione legata all’esercito, essa stessa legata alle uccisioni o ai massacri. Certamente io non parlo qui dell’esercito turco. I soldati turchi non uccidono nessuno. I soldati turchi adorano i bambini e rispettano i vecchi. Mentre gli Armeni, loro, se la prendono particolarmente con bambini della nostra età. Prima li violenterebbero, e poi berrebbero il loro sangue. Entrano nei miei incubi, come dei giganti con enormi teste e un solo occhio…Prima avevo paura dei Gulyabani. Adesso non ci credo più. Forse quando saro più grande, nello stesso modo, non credero più agli Armeni. Ho interrogato mia madre e mio padre su questo. Non mi hanno detto niente. Mio nonno neanche. In più, quando ho chiesto a mio nonno, lui si è arrabbiato:“ Non ci sono Armeni, chi ti ha raccontato questo? Che non senta più questa parola uscire dalla tua bocca! » Allora io, una volta finito questo tema, non pronuncero mai più la parola « armeno ». Si dice che il villaggio di mia madre un tempo appartenesse agli Armeni. Una volta mia madre si è lasciata scappare questa storia. Io le chiesto: «Non avete avuto paura? E se i loro fantasmi vi divoravano?» Questo mi è valso uno schiaffo. Mia madre non mi picchiava mai. Infatti lei non è armena. Ma quando si accenna a questo tema lei si innervosisce. Il nonno di mia madre è arrivato in questo villaggio da un’altro posto; Quando sono arrivati, il villaggio era abbandonato da molto tempo. Nessuna traccia di Armeni ne di chiunque altro. La storia di questo villaggio risale all’epoca degli Itti. E’ scritto nei libri di storia. Dopo gli Itti, sono arrivati i SeldJoukides, poi gli ottomani. E, alla fine, la Repubblica.
Cosa sono diventati gli Armeni? Sarebbero spariti. Ci sono dei rumori come se fossero esistiti nel passato. Ci sarebbero delle leggende che li rappresenterebbero come delle creature per fare paura ai bambini. Ma i bambini, crescendo, hanno capito che non sono che delle storie.
Noi non li abbiamo massacrati. I turchi non farebbero male a una mosca. Non sanno neanche maneggiare le armi. Proclamano senza fermarsi « Pace nel paese, pace nel mondo» e distribuiscono fiori a tutti. Perché avrebbero dovuto uccidere altre persone? I turchi sono fieri, lavoratori e fiduciosi…Che felicità per chi si dice Turco!5
Nessuno si esprime sul massacro degli Armeni. L’altro giorno sono andata a trovare un amico. Suo padre mi ha detto che gli Armeni hanno cambiato nome e hanno adottato il nome del PKK. Mi ha raccontato i massacri perpretati dal PKK. Ho pianto molto. Avrebbero pattuito con il diavolo e opererebbero per distruggere questo paese. In realtà, sono loro che ci hanno massacrato. Hanno preso le loro sciabole. Ci hanno attaccato gridando “Allah, Allah”. Bambini o no, ci hanno tagliato la gola. Hanno violentato le donne. Se ne sono tenute alcune per loro e hanno venduto le altre. Non hanno lasciato nessun turco in questo paese. Hanno pianificato un genocidio. Hanno spogliato le nostre terre e hanno confiscato le nostre proprietà. E poi, Allah li ha puniti. In un attimo li ha mandati all’inferno. Come nelle favole, ci sarebbe stato un miracolo e noi saremmo resuscitati! Uscendo dalle nostre tombe, avremmo ricominciato a rivivere. Un principe sarebbe venuto a baciarci per svegliarci. Una buona fata avrebbe guarito tutte le nostre ferite! E, da allora, questo paese paradisiaco ci appartiene.
Allora, gli Armeni? Sarebbero stati….portati via dal vento, inghiottiti dalle acque!
Articolo pubblicato sul giornale turco « Yeniden Özgür Gündem » il 10 giugno 2003

1 Una creatura immaginaria e cattiva nei racconti turchi
2 Armeni in turco
3 terrorista in turco
4 soldato in turco
5 « Ne mutlu Türküm diyene » slogan lanciato da Atatürk

 

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