Appello del comitato francese: mail/fax in solidarietà!

Ciao!
Abbiamo deciso di intasare la posta del presidente del Primo Ministro e del Ministro della Giustizia turchi. Vi chiediamo di inviare 3 e-mails e 3 fax (non tutte hanno un fax, ma lo si può mandare con facilità da un internet café sotto casa) da adesso fino all’11 dicembre 2012.
Qui trovate le lettere da inviare con i numeri di fax e le e-mails che abbiamo preparato: Presidente, Ministro della Giustizia,  Primo Ministro.

Se potete inviarci una mail a solidaritepinarselek.france@gmail.com per comunicarci cosa avete scritto nelle vostre lettere, questo ci darà più forza per continuare!
Una delegazione si recherà in visita a Istanbul il 13 dic 2012, vi preghiamo di contattarci se volete unirvi a noi.

Pinar Selek non è sola!
comitato di solidarieta con Pinar Selek in Francia

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Udienza 22 Novembre: decisione mai vista nella storia mondiale del diritto

L’ultima udienza del processo a Pinar Selek si è conclusa con una decisione scandalosa. Riunitosi il 22 novembre, il tribunale della Corte penale n. 12 di Istanbul ha annullato l’assoluzione che lui stesso aveva pronunciato il 9 febbraio 2011. Per la prima volta nella storia del diritto mondiale, un tribunale annulla la decisione di assoluzione già presa, e in opposizione a quella di annullamento dalla Corte di cassazione.

Definendo l’assoluzione come decisione “intermedia” e iscrivendola come tale all’ordine del giorno, il tribunale della Corte penale n. 12 ha scelto di violare deliberatamente, pubblicamente, le regole del codice di procedura penale. Secondo questo codice, infatti, l’assoluzione non sarebbe assimilabile a un giudizio “intemedio”. E’ una sentenza irrevocabile, una sentenza che solo la Corte di cassazione ha il potere di annullare. Rivenendo il 22 novembre sulla sentenza di assoluzione che lui stesso aveva pronunciato, il tribunale della Corte penale n. 12 si è sostituito in totale illegalità alla Corte di cassazione.

Ricordiamo qui che la Grande Camera della Corte di cassazione avrebbe dovuto da tanto tempo entrare in questo processo interminabile, iniziato più di 14 anni fa e che ha visto tre sentenze di assoluzione.

La decisione appena presa dal tribunale fornisce la prova supplementare che la giustizia, in questo affare, non esita a violare le sue stesse leggi per ottenere la condanna di Pinar Selek. In realtà, i giudici avevano preso la decisione in questione prima della seduta, durante una riunione di un’ora e mezza avvenuta appena prima, in presenza del procuratore e senza gli avvocati. In tribunale l’hanno in seguito comunicata agli avvocati senza presentare nessuna giustificazione e senza lasciare alla difesa la possibilità di obiettare.

Aggiungiamo che la decisione di annullamento arriva 21 mesi dopo la sentenza di assoluzione, in un momento in cui il giudice responsabile della pratica è in congedo per malattia: è stato sostituito da un magistrato che conosce solo superficialmente il dossier, assistito da giudici e assessori tanto nuovi quanto lui in questa pratica.

L’udienza del 22 novembre è evidentemente la parodia di un processo, la negazione della giustizia e l’opinione pubblica turca e il movimento internazionale di solidarietà che da 14 anni si indigna per l’accanimento giudiziario contro Pinar Selek non si farà prendere in giro.

La riapertura del processo di Pinar Selek è fissata per il 13 dicembre prossimo. Tutto fa temere questa volta un verdetto rapido, conforme alle richieste del pubblico ministero che chiede l’ergastolo.

Il 13 dicembre alle 14:00, chiediamo giustizia per Pinar davanti al Tribunale di Istanbul!

Nella sua lotta per la pace e la giustizia, Pinar Selek non è sola!

Pinar è libera e libera deve restare!

La plateforme “Nous sommes tous témoins”
www.pinarselek.fr

 

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Pinar incontra le femministe romane

Lo scorso 13 ottobre, nello spazio occupato di femministe e lesbiche Luna e le Altre, Pinar e Seyda Selek hanno incontrato le compagne femministe e lesbiche romane.

Nell’audio di seguito proposto, Pinar racconta la storia del femminismo in Turchia, dell’importanza dell’antimilitarismo nel movimento delle donne e dell’esperienza del collettivo femminista Amargi, di cui fa parte. A parlare è anche Seyda, avvocata di Pinar che racconta delle lotte delle donne turche per l’aborto e la riforma del diritto di famiglia.

Ascolta l’audio  che dura un’ora.

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Intervista a Pinar Selek

Intervista a Pinar Selek da Radiondarossa

pinar_selek.mp3

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Appello di Pinar Selek alla 12a corte d’assise di Istanbul in data del 17 Maggio 2006.

Appello di Pinar Selek alla 12a corte d’assise di Istanbul in data del 17 Maggio 2006.
Vi presento questo testo chiamato ‘difesa’ nel gergo giuridico, non per difendermi contro le diverse imputazioni, ma piuttosto per spiegare come mi sono battuta per la mia dignità, per la mia persona, me stessa, la mia ricerca di libertà e il mio legame alla vita contro l’assedio che ho affrontato per molto tempo.
Sì, è vero che da quando il complotto del Bazar delle spezie1 ha messo la mia vita tra parentesi sono stata in una posizione difensiva. Adesso, proverò brevemente a spiegare per cosa mi sono difesa e come.
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22 novembre 2012, una nuova udienza del processo a Pinar Selek

…non sapete quante volte il processo di Pinar Selek è stato rinviato né quanti comunicati avete ricevuto? Neanche noi!
14 anni sono tanti e non si contano più le false testimonianze, le voci, le prove create ad arte, gli articoli diffamatori dei media, i mille resoconti delle udienze, le intimidazioni, le assoluzioni e gli appelli alla Corte di Cassazione.
Torturata e imprigionata nel 1998, Pinar Selek è da allora il bersaglio di un accanimento politico e giudiziario che tenta di distruggerla, di ridurla al silenzio.
Perché?
Numerose sono le questioni che ruotano intorno al simbolo che Pinar Selek è diventata, e sono per lo più oscure, basate sui rapporti tra le forze politiche e militari, tra i successivi governi e i loro gruppi di appoggio sotterranei.
Nel 2002, l’AKP (il Partito per la giustizia e lo sviluppo) arriva al potere con l’intenzione proclamata di risolvere la questione kurda. Oggi, mentre l’AKP inizia il suo terzo mandato, 14000 intellettuali, principalmente kurdi, sono in prigione, la guerra si intensifica e le posizioni si inaspriscono.
Il governo è impantanato in una guerra, incapace di mantenere le sue promesse di pace.
Si poteva pensare che questo governo avrebbe messo fine all’accanimento contro Pinar Selek, sembra invece che le nuove alleanze dovute all’inasprimento del conflitto remino contro.
Le guerre hanno bisogno di simboli e di bugie. Tutti quelli che tentano di opporvisi, di analizzare le posizioni delle due parti e di creare un dialogo subiscono la repressione.
E’ in questo contesto che si terrà la prossima udienza del processo a Pinar Selek il 22 novembre 2012.
E nella sua lotta per la pace e le giustizia, Pinar Selek non è sola!
Collectif de solidarité avec Pinar Selek en France www.pinarselek.fr
Comitato “Pinar Selek Libera!” //solidarietapinarselek.noblogs.org/
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Mercoledì 18 aprile alla Maison des Syndicats di Strasburgo

Dopo il processo del 7 marzo 2012, continua la tortura psicologica contro Pinar Selek. Nonostante le tre assoluzioni, continua l’accanimento giudiziario, con un nuovo procuratore che s’interessa del caso e torna a chiederne l’ergastolo. Il processo è rinviato al 1 agosto 2012.
I procuratori non vogliono lasciar tranquilla Pinar, e noi continueremo a sostenerla con la nostra solidarietà.
Insieme a Pinar, interverranno:
– Karin Karakaşlı (Ecrivaine, journaliste, maitre de conférences)
– Akın Atalay (Avocat de Pinar Selek mais aussi du journaliste Ahmet Şık)
– Alp Selek (Avocat et père de Pinar Selek) o Oral Calışlar (journaliste et chroniqueur du journal Radikal)
– Zeynep Direk (Professeur Dr. Philosophe, écrivaine, membre de l’association féministe Amargi)
– Barbara Lauchbihler (Députée Européenne et Présidente des droits de l’homme du parlement européen) (sous réserve de confirmation)
– L’Université de Strasbourg, qui animera la table-ronde)
– Hélène Flautre (Députée Européenne, Présidente de la Délégation à la commission parlementaire mixte UE-Turquie et de la Sous-commission des Droits de l’Homme du Parlement européen)
– Alexandra Pomeon ou Martin Pradel (Responsable du programme et avocat « Observation pour la protection des défenseurs des droits de l’Homme de La Fédération internationale des ligues des droits de l’Homme (FIDH))
– Samim Akgönül (Historien et politologue, Maître de Conférences à l’Université de Strasbourg, qui animera la table-ronde)
Pour plus d’information et contact : ASTU 13a, rue du Hohwald 67000 Strasbourg Tél. 03 88 32 98 32 / E-mail : astu@astu.fr

 

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Il processo del 7 marzo : le prospettive non sono buone

Il prossimo 7 marzo, la sociologa e scrittrice femminista Pinar Selek deve nuovamente passare in giudizio davanti alla Corte d’Assise di Istanbul.Questo processo doveva aver luogo in Settembre ; ufficialmente, è stato rimandato a marzo per ragioni « tecniche » di procedure. Ci fa riflettere questa nuova peripezia alla luce degli arresti fatti in Turchia, in ottobre, dicembre e gennaio scorsi.

Ricordiamo che Pinar Selek è stata arrestata nel 1998 in seguito ai suoi lavori sociologici sull’impegno di attivisti nel PKK. Torturata per rivelare i nomi delle persone che aveva intervistato, lei non ha parlato. E’ stato montato contro di lei una accusa di complicità in un attentato con bomba ( processo del <Mercato egiziano>, luglio 1998) e richiede una pena pepetua in prigione. E’ stata prosciolta nel 2000, liberata, poi nuovamente incolpata e giudicata nel 2006 e 2011, ed ogni volta prosciolta. Ogni volta, il pubblico ministero rilancia la macchina giudiziaria facendo appello. Un nuovo processo doveva aver luogo nel settembre 2011; è stato rinviato per ragioni <tecniche>, il dossier non era stato trasmesso alla Corte di Cassazione. E’ quindi il 7 marzo 2012, che Pinar Selek sarà nuovamente giudicata. Pinar Selek, dopo aver subito la tortura e la prigione, subisce una tortura psicologica da più di tredici anni. E’ vittima di un accanimento giudiziario, a dispetto della Convenzione europea dei diritti umani di cui la Turchia è firmataria. Minacciata di arresto, ha dovuto sciegliere l’esilio. Le autorità giudiziarie rifiutano di prendere in considerazione i tre proscioglimenti successivi e rifiutano di prendere in considerazione gli esperti che sollevano Pinar Selek dalle accuse di terrorismo.

Per il processo del 7 marzo, le prospettive non sono buone.

Da settembre, le ondate di arresti si sono succedute, toccando centinaia di persone : studenti, ricercatori, giornalisti, editori, univrsitari. La guerra nel sud-est del paese serve da pretesto a una repressione di un’ampiezza mai vista dal colpo di Stato del 1980. E’ possibile che nuove accuse – immaginarie – siano utilizzate contro la sociologa, per prolungare indefinitamente l’accanimento giudiziario.

Perchè un tale accanimento ?

Noi pensiamo che il potere giudiziario voglia dare l’esempio. Pinar Selek è un’intellettuale e una militante che non si è mai conformata; ha sempre scelto di lottare e di lavorare sui e con i diseredati, gli oppressi, gli oppositori. Lei è emblematica di una ricerca libera e indipendente, che non si piega alle ingiunzioni del potere. Nella caccia senza fine, nella costrizione all’esilio per le minacce di arresto sempre reali, si cerca non solo di scoraggiarla, ma anche di scoraggiare ogni velleità di lavoro intellettuale e di prese di posizione che rimetterebbe in causa il falso consenso cimentato da un nazionalismo esacerbato. Ogni società ha le sue tecniche di controllo sociale. Nel < modello turco> che è proposto ai paesi arabi, gli oppositori sono stigmatizzati come <traditori> e <terroristi>, avendo l’effetto di gettarli fuori dalla comunità, e di creare un’atmosfera di vendetta proprizia alla calunnia, all’aggressione fisica, o addirittura all’assassinio, come ne è stato vittima Hrant Dink nel 2007. Pinar Selek non ha ceduto sotto totura fisica, e tiene testa alla tortura psicologica. Per lei stessa, per la libertà di pensiero e di opinione in Turchia, per tutti gli altri imprigionati, dobbiamo sostenerla !

Collettivo di Solidarietà con Pınar Selek- Francia

 

 

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Continua la tortura per Pinar Selek

Abbiamo saputo dalla stampa turca che il procuratore Nuri Ahmet Saraç, che esercitava presso la dodicesima camera criminale di Istanbul, è stato trasferito.
Così il processo della sociologa Pinar Selek sarà ormai nelle mani del nuovo procuratore Mehmet Ali Uysal.
La nuova udienza avrà luogo il 28 settembre.
Le minacce contro Pinar Selek continuano.
Malgrado la perizie scientifiche che la discolpano totalmente e malgrado tre assoluzioni pronunciate dai giudici, non si sa quanto tempo durerà ancora il processo.
In una nebbia giuridica, sempre con il rischio di essere arrestata, Pinar Selek è stata costretta ad andare in esilio fuori dalla Turchia.
Il caso non si è chiuso con l’assoluzione pronunciata il 9 febbraio scorso; l’accanimento è continuato, impedendo a Pinar Selek di ottenere giustizia in tempi ragionevoli. In maggio il procuratore aveva di nuovo richiesto l’arresto di Pinar Selek, cosa che i giudici hanno rifiutato. La decisione finale era stata rinviata al 22 giugno e poi al 28 settembre. Fino ad ora, il procuratore Saraç ha provato a servirsi di tutti i mezzi giuridici che potevano permettergli d’incolpare nuovamente Pinar Selek.
Dopo essere stata imprigionata e torturata, Pinar Selek subisce da 13 anni tortura psicologica. Il procuratore Saraç ha tentato di scoraggiarla e di allontanarla dal sostegno dell’opinione pubblica.
In Turchia il ricorso in cassazione è cosa comune ed è un’arma politica del potere. Nei confronti di Pinar è già stata utilizzata due volte in occasione delle precedenti assoluzioni.
Dal punto di vista giuridico Pinar Selek è assolta, ma la minaccia pesa sempre su di lei e nulla è ancora concluso.
Ecco perché, più che mai, la mobilitazione deve continuare. Sosteniamo Pinar, in particolare in vicinanza della data del 28 settembre!
Pinar non è sola!
Pretendiamo per lei un’assoluzione definitiva!
Comitati di solidarietà per Pinar Selek

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22 giugno 2011: aggiornamenti sul caso di Pinar da Yasemin Öz

Care amiche, cari amici,
il 22 Giugno 2011 si è tenuta un’udienza della causa contro Pinar Selek e vogliamo aggiornarvi sui procedimenti.
Dopo la terza assoluzione di Pinar Selek relativa all’attentato nel Bazar delle Spezie, la Corte ha citato Pinar nel Maggio 2011 per avere la sua testimonianza riguardo alla sentenza dell’assemblea Generale della Corte Suprema in materia penale.
La sua testimonianza era solo una procedura poiché lei è stata già assolta per la terza volta.
Nonostante l’assoluzione, il pubblico ministero ha richiesto che Pinar Selek fosse arrestata immediatamente e che le venisse proibito di uscire fuori dal paese. La Corte ha rigettato la richiesta del pubblico ministero ma la sua richiesta ha dimostrato quanto il pericolo che corre Pinar non abbia mai fine.
All’udienza di oggi, la corte di Istanbul ha rinviato il processo perché gli altri sospettati non hanno ancora rilasciato la loro testimonianza per la sentenza dell’Assemblea Generale della Corte Suprema in materia penale.
La Corte deve raccogliere le dichiarazioni di tutti i sospettati prima di prendere una decisione in merito alla sentenza dell’Assemblea Generale della Corte Suprema in materia penale. La prossima udienza è fissata per il 28 Settembre 2011.
Questo processo legale senza fine non ci permette di fermare la tortura contro Pinar. Speriamo che un giorno noi tutti-e con la nostra solidarietà fermeremo questa tortura. Continueremo ad informarvi sui futuri sviluppi.
Ancora una volta vi ringraziamo veramente tanto per la vostra solidarietà.

Cordiali saluti,
Yasemin Öz

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